
Cari lettori, la rubrica di Agrimarket Iblea in occasione di questo appuntamento settimanale, si concentrerà sull’analisi e l’approfondimento di una patologia che potrebbe compromettere in maniera notevole la produttività delle vostre colture.
Di cosa si tratta?
Gli aleurodidi – più comunemente chiamate mosche bianche – sono insetti appartenenti alla famiglia degli Aleyrodoidea, che – a loro volta – fanno parte degli omotteri, una specie molto vasta con oltre 1500 sottospecie viventi.
Questo parassita bianco delle piante ha le sue origini nei Paesi tropicali, ma – per la sua indole, ha una grande capacità di adattarsi ai vari ambienti e resistere anche a temperature differenti rispetto a quelle dei luoghi di cui è originario al punto da riuscire nel tempo a diffondersi in tutto il mondo in modo omogeneo. Tuttavia, viste le sue origini, è più facile trovare la mosca bianca in luoghi caldi, poco ventilati e ricchi di umidità, come nelle serre, luogo in cui causa i disagi maggiori.
Che aspetto ha la mosca bianca?
La mosca bianca somiglia molto alla farfalla, proprio per questo vengono spesso identificate anche con il nome di farfalline bianche delle piante o – più semplicemente – farfalline bianche. Hanno il corpo lungo circa 1,5-2 millimetri, molto morbido e completamente coperto da una sorta di polvere cerosa, che dà loro protezione e che conferisce loro il tipico colore bianco crema.
Dove si annidano le mosche bianche e che danni provocano alle colture?
Le mosche bianche sono parassiti comuni che si celano dietro la parte inferiore delle foglie e lì si nutrono della loro linfa provocando ingiallimenti e indebolendo la pianta; nei casi in cui la pianta viene attaccata in modo massiccio, comincia a defogliarsi progressivamente e a indebolirsi fino a morire.
Inoltre, essendo le mosche bianche insetti che geneticamente si nutrono succhiando possono diffondere anche virus e batteri producendo molta melata e permettendo lo sviluppo di fumaggini.
Come prevenire la mosca bianca?
- Acquistare solo da rivenditori seri e professionali che facciano una lotta preventiva;
- Proteggere le piante durante il passaggio dal vivaio alla serra/area di coltivazione tramite apposite retine a maglie molto fini, in grado di evitare il passaggio anche ai più piccoli insetti.
- Prevedere delle trappole cromotropiche gialle e sistemarle a circa 10 cm di distanza dalle piante, in modo che le mosche bianche possano restare intrappolate.
- Tenere la temperatura della serra al di sotto di 27°C, per ostacolare la riproduzione della mosca bianca, che – come abbiamo visto – teme il freddo.
Cosa fare quando la mosca bianca è già arrivata?
Parola d’ordine: Agire subito, in modo da riuscire a contenere i danni!
- Tentare di rimuovere manualmente questi insetti o staccare una parte della pianta.
- Impiegare delle trappole cromotropiche gialle per catturare e fermare gli esemplari adulti delle mosche bianche.
- Creare un ambiente inospitale per questi parassiti che odiano il freddo e amano le temperature alte e umide: arieggiare quindi frequentemente la serra (o l’ambiente di coltivazione) permettendo all’aria fredda di entrare e diffondersi.
- Diffondere nell’ambiente protetto di coltivazione dei nemici naturali, che innescano così una lotta biologica.
Nella speranza di avervi dato utili ragguagli in merito ad una problematica molto spinosa quale è quella della mosca bianca, Vi invitiamo a fissare un appuntamento dedicato con il nostro team di professionisti che sapranno così guidarvi al meglio tanto in una fase di prevenzione quanto nella gestione del problema una volta materializzatosi.